
L’arte di Lino Barone esercita una nozione fondamentale e innovativa di immagine privilegiata nell’ambito del novecento e del nuovo millennio. Il linguaggio dei suoi dipinti è iconografico e fatto di regole e trascrizioni inventive e coesistenti a equilibri di relazione con la società attuale, al mondo circostante, ma in perenne e dinamica ricerca ed evoluzione espressiva. La sua creatività pittorica attinge al vissuto individuale ma in una continua ricerca e mutazione espressiva che pare non trovare mai quiete, mai appagamento definitivo. Le sue opere sono l’espressione del suo bisogno di sconfinata libertà. Emozioni, energie, forme in suggestioni artistiche e figurative con attenzione alle cose del mondo, anche a quelle che ci appaiono scontate, consuete. Una miscela di immagini in un fantastico viaggio visivo, tra reale e surreale, congiunto con la memoria dei luoghi, della gente, della natura, squarci di vita presente, di quotidianità, di saggezza.
La produzione dell’arte segue due tecniche principali a spatola e ad acquerello. La possente vegetazione delle piante succulente ha dato il primo spunto d’ispirazione. Il mare, elemento imprescindibile della vita dell’architetto, è stato rappresentato nelle sue più varie manifestazioni, dalla assolata staticità dell’estate alle tumultuose tempeste invernali. Le barche adagiate sulla sabbia o immobili sull’acqua, completano questo tema mediterraneo. Dipingere paesaggi e popoli lontani conosciuti durante i suoi viaggi è un altro dei suoi temi preferiti, come le architetture sempre rappresentate con tagli visuali molto particolari.